PROGETTO MULTIMEDIALE DI POESIA MUSICA RUMORE E IMMAGINI
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Machina Amniotica è un progetto di poesia, musica, rumore e immagini, nato a Cagliari nel 1993 dal sodalizio

artistico fra NihilNONorgan (aka Roberto Belli), SystemShutdown (aka Arnaldo Pontis),_mar.core (aka Marco Rocca) e Ripley8 (aka Paola Cireddu). Performance di poesia, installazioni, concerti, sonorizzazioni per film, video, immagini: l’uso di diversi mezzi espressivi si risagoma e si contamina col territorio da percorrere, attraversandolo e reinterpretandolo fino a disegnarne una nuova planimetria. L’utilizzo della tecnologia, spesso in maniera informale, costituisce un ottimo supporto per il percorso di ricerca della “Machina”.

 

Un viaggio di oltre venticinque anni di sperimentazione e contaminazione, mai limitato dalle etichette che inquadrano i generi artistici ma che, al contrario, trova ispirazione attingendo liberamente a diverse fonti. Dal punk al rock fino alla musica elettronica e post-industriale Machina Amniotica sviluppa la sua ricerca tra diverse espressioni artistiche: dalle opere e le teorie di William Burroughs e il suo cut-up letterario ai poeti maledetti e movimenti surrealisti; dalla beat generation e il cinema, alla video-arte e il web: sempre con uno sguardo futuro, distopico e visionario alla James Ballard, David Cronenberg o David Lynch. Immaginari musicali, cinematografici e letterari a cui la “Machina” attinge liberamente per poi rielaborarne i contenuti in forma multimediale attraverso il sampling di parole, musica, video, per restituire nuove forme testuali, sonore, visive o performative in un magma di fusione artistica.

 

Nei live di Machina Amniotica si fondono, sotto un marchio immediatamente riconoscibile, composizioni originali e arrangiamenti di cover rielaborate, videoproiezioni inedite o composte da frammenti di film rimontati ad arte per creare nuove opere d’arte visiva coerenti ai testi e alla musica dei brani. Le armonie dei Velvet Underground o la psichedelia dei primi Pink Floyd convivono con strutture orchestrali e batterie elettroniche, campionamenti, strumenti tradizionali o chitarre rock. Il suono della “Machina” si contamina nel rumorismo, nella sperimentazione elektro-noise o nelle ballate acustiche, in un flusso ipnotico continuo. Il repertorio attraversa l’avanguardia musicale di John Cage, dei Tuxedomoon, di Brian Eno, dei Trobbing Gristle o dei Coil, per citare solo alcuni riferimenti musicali. In questa massa lavica di sonorità e immagini, si innestano la voce e i testi, a volte recitati, a volte cantati, in un vortice di straordinaria profondità poetica.

 

Innumerevoli produzioni testimoniano il percorso della "Machina": incisioni su cd e vinile; concerti; performance teatrali; reading di poesia e musica; sonorizzazioni e colonne sonore per il cinema, il teatro e la danza; video installazioni museali, cortometraggi,

realizzazione di dvd e software di video-arte multimediale.

 

"...Machina Amniotica ha per noi, da sempre,  uno scopo: quello di esplorare, di formare, di fondare il nostro mondo espressivo, dirigendoci svelti e attenti come in una corsa su un piano inclinato, salendo e sprofondando, come in una vertigine capovolta ..."

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